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Il Sentiero del Viandante

Il Sentiero inizia alla chiesa di S. Martino in territorio di Abbadia Lariana a circa 6 km a Nord di Lecco. La si raggiunge con la linea ferroviaria per Colico-Sondrio-Tirano e scendendo alla stazione di Abbadia per poi percorrere verso sud circa 750 m.
Si sviluppa su 8-9 tratte, di cui una più impegnativa verso Ortanella e Vezio da Lierna, per circa 34 o 36 km che richiedono complessivamente poco più di 17 ore di cammino, in genere su mulattiere selciate, a volte con qualche passaggio su sentieri e roccia abbastanza impervi.
La divisione del tracciato in più percorsi è indicativa, compiuta in ragione del passaggio di conca in conca secondo la conformazione della Riviera percorsa da solchi vallivi che sfociano in ampi conoidi torrentizi. Su di essi sorgono i principali paesi, serviti anche dalla ferrovia, ai quali è in genere facile accedere per le necessità di alloggio o rifornimento. Anche sulla pista sorgono molti abitati.
Il Sentiero termina al santuario della Madonna di Val Pozzo. Per chi vi giunge, è necessario poi percorrere un tratto di strada asfaltata di circa 2 km per arrivare alla stazione di Colico.
Dalla Guida di Marcarini:
"Sono trascorsi secoli dal giorno in cui fu percorso per la prima volta da pastori e trafficanti; la natura lo ha più volte interrotto, secondo il suo inarrestabile dinamismo, ma l'uomo lo ha sempre ricostruito con pazienza; correnti di traffico e altri mezzi di trasporto l'hanno poi ridotto d'importanza fino a renderlo secondario rispetto alla navigazione sul lago; infine, in periodi a noi vicini, le strade carrozzabili lo hanno del tutto emarginato. Eppure, della sua struttura e continuità non si è mai persa la memoria.
Riportato alla ribalta da alcuni storici - Pietro Pensa per primo - il Sentiero del Viandante è stato recuperato, qualche anno fa, dall'Azienda di Promozione turistica de Lecchese e dalla Comunità Montana del Lario Orientale. Dietro la lettura di documenti si è ricomposto questo cammino e lo si è restituito al favore di noi moderni camminatori che non più per bisogno materiale, ma per piacere del corpo e dello spirito, ricalchiamo gli antichi passi.
Di sorprese questo itinerario ne dispiega ovunque: panorami, singolarità geologiche e botaniche, testimonianze della fede e capisaldi della storia guerreggiata, luoghi dell'immaginario popolare, ritagli di campi, casali, vigne e oliveti che compongono un quadro paesaggistico celebrato da poeti e scrittori, infine la struttura stessa del sentiero che dimostra di una sapienza mai codificata in norme ma condivisa dall'utilità quotidiana."
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